Gli ordini professionali sono organizzazioni di categorie di professionisti che detengono due principali privilegi ingiusti:
- monopolio d’iscrizione
- obbligatorieta’ d’iscrizione
Il primo punto, quello del monopolio, obbliga tutti cittadini italiani che vogliono esercitare una certa professione (ad esempio l’avvocato o l’ingegnere) a sottostare ed accettare le regole e le tariffe d’iscrizione imposto dall’ordine monopolista. Senza un’alternativa, tutti si devono adeguare.
Il monopolio crea problemi anche ai consumatori: essendo obbligati a scegliere un professionista iscritto all’albo, sono costretti a sottostare alle regole dell’ordine. Ad esempio le tariffe minime di tutti gli iscritti, il divieto di concorrenza tra gli iscritti (che impedisce di capire quali siano i professionisti migliori), e altro.
L’altra questione, quella dell’obbligatorieta’ dell’iscrizione, porta diversi problemi: essendo per un professionista obbligatorio iscriversi all’albo per lavorare, i dirigenti dell’ordine professionale possono esercitare un ingiusto strapotere sui giovani e sugli aspiranti professionisti, che sono costretti a compiere alcune azioni per altri mestieri inimmaginabili: prima devono sostenere un esame di Stato (di cui non si capisce l’utilita’ dato che gli aspiranti sono gia’ in possesso di laurea, e inoltre porta a un 90% di promossi ogni volta), poi devono pagare delle quote d’iscrizione altissime, ed inoltre devono lavorare quasi gratis (praticantato) per uno studio professionale prima d’essere assunti.
Se gli ordini professionali non possono essere aboliti tout court, devono essere per lo meno aboliti questi ingiusti privilegi: il monopolio dell’iscrizione e l’obbligatorieta’ dell’iscrizione.
Ma andiamo a vedere piu’ nel dettaglio cosa siano gli ordini professionali.
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